29 luglio 2011

Riflessioni

Stando ai miei calcoli, tra un arco di tempo discretamente breve mi starò cospargendo uno sgradevole olio abbronzante sulla pelle, nel tentativo di passare dal pallore imbarazzante che mi contraddistingue ad una carnagione quantomeno olivastra.
Il fatto che sarò costretta in un costume che, basandomi sulla dimensione delle mie chiappe, assumerà le fattezze di un tanga, mi ha dato modo di pensare a quelle sgualdrinelle anoressiche e non, che potendo vomiterebbero anche l'aria viziata che inspirano.
Piccoli cervelli avariati, lasciate che io termini il discorso prima di giungere a conclusioni affrettate.
Potrebbe sembrare che io faccia parte di quella cerchia di stronzetti arroganti che preferiscono guardare dall'alto verso il basso questi barilotti grondanti di dolore, piuttosto che meditare su quanto sia deludente la propria vita.
Non è così, palle disgustosamente sudate.

Indubbio è il mio fastidio per quelle viziatelle vittimiste che esaltano i disturbi alimentari come stili di vita, ingegnandosi in sbalorditivi rigurgiti salivari mentre con la loro Nikon D300S immortalano il proprio culo seminudo con l'intento di contemplarselo in un secondo momento.
In questi casi mi capita di immaginare che sarebbe mentalmente rilassante usare il capo di queste ultime al pari di uno sturacessi economico, così che queste siano destinate ad affogare nella loro stessa merda putrescente.
A differenza dei tanti tarati mentali che popolano questo mondo, però, vedo una netta differenza tra codeste e quelle che invece hanno effettivamente quel cazzo di problema, bramando che le cose cambino e/o lavorandoci su allo scopo di uscirne.
In quest'ultimo caso, infatti, sono ben restia dal puntare il dito contro, presumibilmente perché non amo defecare sulla sofferenza delle persone.
Certo, se credete che dietro il comportamento delle summenzionate si celi il semplice desiderio di apparire delle gnoccone da scopare, non posso far altro che biasimare il vostro cervello sottosviluppato ed immaginare i possibili e senz'altro più fruttuosi impieghi della vostra scatola cranica.
Se invece credete sia una reazione a quelli che sono traumi passati e dolori presenti, state incominciando ad usare un po' del vostro buon senso...ora dobbiamo solo elidere la parte in cui vi sentite migliori.
A tal proposito, a meno che mammina non vi abbia fatto campare in una campana di vetro per tutti questi anni o che non abbiate una raccomandazione dai piani alti, anche voi dovreste aver subito qualche shock...che so, scoprire che ha visto più cazzi il culo di vostro padre che la vagina di Jenna Jameson, scorgere vostra sorella di 120 kg mentre si sta facendo una sgroppata con un cetriolino o capire che non vi mettete il pisello tra le cosce solo per testare quanta distanza sussiste tra lo stesso e il vostro orifizio anale.
Nonostante tutti gli sforzi riposti nell'affrontare quelli che sono dei traumi più o meno gravi, tale da dare a voi stessi un'immagine della vostra persona inverosimilmente stimabile, sappiate che questi continueranno ad influenzare la vostra esistenza in maniera subdola e latente.
...Ed è così che nascono gli scassacazzi che si lagnano per le più futili puttanate, le mignotte esuberanti, quelli che fanno della provocazione un mezzo di comunicazione, chi sente il bisogno di metterlo sempre in culo a qualcuno, chi predilige scopare con i sessantenni piuttosto che con i coetanei, i gelosi opprimenti, gli ansiosi tormentati, chi non riesce a stare da solo e chi invece crede di non aver bisogno di nessuno al proprio fianco, ecco che prendono forma le più svariate perversioni sessuali...
Insomma, quello che voglio dire cari i miei giudici altezzosi, è che secondo il mio modestissimo parere non esistono persone sane e se voi credete di essere un'eccezione siete solo dei cazzo di presuntuosetti disturbati.
Nell'attesa che lo spirito evocato di qualche falsificazionista mi pisci in testa, vorrei che voi mi concedesse (qualora non foste d'accordo con me) quantomeno di affermare che tra normalità e anormalità sussiste una differenza alquanto soggettiva nonchè una linea di demarcazione troppo sottile, tale che personalmente, a meno che lo psicopatico di turno non lede la mia persona (anche potenzialmente), sto imparando a cacarmi in bocca ogni qual volta commetto l'errore di esprimere superficiali giudizi su quelle che sono le debolezze altrui e i comportamenti rivelatori delle stesse, rendendomi conto come io stessa, in quanto a sanità mentale, lascio molto a desiderare.

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