06 ottobre 2011

Morte e metempsicosi

Nel parco in cui abito ci sono quattro palazzi l'uno di fronte all'altro, non troppo vicini ma neanche troppo lontani. E' in parte per questo motivo che circa venti anni fa, mi persuadevo ci fossero tutte le condizioni perché io potessi raggiungere l'appartamento del bambino che mi piaceva.
Nulla di eccezionale in questo, non fosse che ero convinta di riuscirci saltando dal balcone di casa mia e nuotando nell'aria con lo stile di un carlino.
Sapevo che mio padre si sarebbe dimenato alla stregua di un porco semisgozzato se l'avessi fatto, così quando dormiva a culo aperto negli afosi pomeriggi estivi, ne approfittavo per uscire fuori al terrazzo e valutare la strategia da adottare.
Non ho mai messo in pratica le mie teorie e questo per pura pigrizia.
L'unico momento della giornata in cui potevo mettere in atto il mio piano, infatti, era lo stesso in cui potevo distendermi comodamente sul letto per godere dei mie cartoni preferiti...così puntualmente desistevo nell'intento, rimandando a tempi migliori.
Potrei dire che i cartoni animati mi hanno salvato la vita.
Nonostante ciò che hanno fatto per me, negli anni ho incominciato ad ignorarli interessandomi ai film.
Prima quelli per bambini, poi i thriller, i porno, gli horror, i porno, i porno e gli altri generi.
L'unica costante in tutta la mia vita sono stati i documentari, in particolar modo quelli riguardanti gli esseri viventi...qualsiasi essi fossero.

Il motivo per cui mi sono sempre piaciuti questo tipo di documentari, non è da ricercare nella possibilità di arricchire la mia misera e polverosa enciclopedia mentale quanto piuttosto nella possibilità di immedesimarmi, per quel paio di ore scarse, negli occasionali protagonisti dei sopramenzionati con tutto il personale appagamento che ne potesse derivare.
Sì facce da culo sguarrato, avete capito bene.
Immedesimarmi in una giraffa, un barbagianni, un efemerottero o una piattola mi rasserena di più di una scopata dopo giorni di astinenza.
Un animale non deve fare nulla di più che procurarsi il cibo, chiavare e dormire. Nelle peggiori delle ipotesi difendersi da un predatore e patire tutt'al più un po' di dolore fisico.
Scontare la pena di essere un animale razionale, mi fa pensare che in una vita precedente io sia stata una sadica zoccolona pluriomicida. Se non fosse che Aileen Carol Wuornos è morta nel 2002 sarei convinta che non sussista alcuna differenza tra il mio spirito e quello che un tempo era il suo.
Se esiste un dio, lo pregherei di non farmi più rivivere un simile supplizio.
Magari potrei rinascere ghepardo, meglio rana dorata ma francamente mi accontenterei di essere anche uno stupido cincillà piuttosto che essere una donna.
Fantasticando su una realtà utopica potrei rinascere gesso, quarzo o avorio ed elideremmo il problema sul nascere.
Se proprio però sono costretta a rinascere come animale razionale, porco dio, quantomeno vorrei rivivere nei panni di un uomo...così che il mio unico pensiero sarebbe in che posizione scoparmi il cane.

3 commenti:

  1. e io che avrei voluto rinascere cane!?!?

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  2. Potresti rinascere Chihuahua. Nessuno spenderebbe mille euro per trombarsi un topo...e poi staresti col muso perennemente ficcato tra le zizze rifatte della barbie di turno.

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  3. ci avevo pensato, ma se mi compra qualche cinese finisco fritto con la salsa di soya, che poi non mi piace nemmeno...

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