01 gennaio 2012

Sul perché "la speranza la lascerei agli stronzi"

Ooooh, finalmente è iniziato un nuovo anno tripponi pachidermici.
Avete già scritto con l’animo pervaso di convenzionale ottimismo, quali sono i vostri buoni propositi per il 2012?
…E cosa cazzo aspettate checche?
Affrettatevi ad esternare tutti i vostri sogni, le vostre speranze…accovacciati in quell’avvolgente copertina di pile mentre tenete in mano una buona tazza di cioccolato caldo fumante, ché voglio farmi una bella panza di risate. Voglio vederla uscire strabordante dai miei jeans e vincere la resistenza di quell’unico bottone che dà un po’ di compattezza al mio ventre mai troppo piatto.

Scusate, è che nonostante io provi enorme vergogna per la mia persona nel dire che solo poco meno di tre anni fa ho preso consapevolezza che le aspettative sono fatte per essere distrutte, quando penso a dei leccapisciazza idealisti come voi la mia autostima balza subito alle stelle.
Sapete, per circa ventuno anni ho fatto mia l’idea che la speranza fosse l’ultima a morire, a tal punto da incentrare su di essa parte delle mie giornate e vivendo perciò una vita parallela a quella reale.
Quando desideravo qualcosa dall’ardua conquista, la mia immaginazione me ne offriva un surrogato.
Fantasticavo su un futuro appagante e felice dove avevo ottenuto con sforzo ciò che bramavo.
Una volta terminato il miraggio tornavo alla mia vita normale, rimandando a tempi da definire l’impegno e la fatica che avrei dovuto impiegare per la realizzazione dei diversi scopi che avrei voluto raggiungere.
Fino a che non ho capito che la speranza (se non nei limiti) è per chi ama il sesso passivo a sorpresa.
A quei tempi ero io stessa che senza rendermene conto, sognando troppo e agendo zero, mi prostravo giuliva e fiduciosa a 90° in attesa che un cazzone alla Safarov mi penetrasse il culo con violenza.
Così ora mi ritrovo ad impiegare il triplo delle forze per realizzare quei sogni ancora non concretizzati.
Questo mi ha portato nel corso degli ultimi anni a scacciare qualsiasi pensiero troppo visionario, presa dal terrore di ingannarmi nuovamente e restare bloccata nella pura immaginazione, per poi vedere il mio ano un'altra volta violentato.
La parte sana del mio cervello arresta con solerzia qualsiasi flusso di pensiero non contenga il concetto di prassi, permettendomi di sperare quanto basta e nei giusti modi.

Insomma coglioni, la morale della storia è che se credete ci sia un complotto cosmico contro di voi tale da impossibilitare il soddisfacimento dei vostri desideri, cambiate rotta di pensiero perché mi gioco le palle turgide del mio fidanzato che siete voi stessi a remare con un braccio in avanti e con l’altro indietro e a non metterci la dovuta fatica.
Ora con permesso, mi è venuta voglia di giocare a “trova le dieci differenze” con i vostri post natalizi. 

3 commenti:

  1. Mentre leggevo il post pensavo "hei questa è la tipa che fa per me. Ma forse sono io che dovrei smettere d'innamorarmi dieci volte al giorno. Ma forse col cazzo che è amore, forse è solo che ha parlato di penetrazione anale e mi sono messo in testa chissàccheccosa, forse..." poi ho letto che hai il ragazzo e mi sono cadute le palle.
    Porca troia questo è un cazzo di complotto cosmico contro di me.

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  2. La cara, vecchia penetrazione anale. Quanti ricordi.
    Ho sedotto così il mio fidanzato. Al primo appuntamento mi sono presentata con uno strap-on al posto delle mutande e da allora è stato mio.

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