Ooooh,
finalmente è iniziato un nuovo anno tripponi pachidermici.
Avete già scritto con l’animo pervaso di convenzionale ottimismo, quali
sono i vostri buoni propositi per il 2012?
…E cosa cazzo aspettate checche?
Affrettatevi ad esternare tutti i vostri sogni, le vostre speranze…accovacciati
in quell’avvolgente copertina di pile mentre tenete in mano una buona tazza di
cioccolato caldo fumante, ché voglio farmi una bella panza di risate. Voglio
vederla uscire strabordante dai miei jeans e vincere la resistenza di
quell’unico bottone che dà un po’ di compattezza al mio ventre mai troppo
piatto.
Scusate, è che nonostante io provi enorme vergogna per la mia persona nel dire
che solo poco meno di tre anni fa ho preso consapevolezza che le aspettative
sono fatte per essere distrutte, quando penso a dei leccapisciazza idealisti come voi la mia
autostima balza subito alle stelle.
Sapete, per circa ventuno anni ho fatto
mia l’idea che la speranza fosse l’ultima a morire, a tal punto da incentrare su
di essa parte delle mie giornate e vivendo
perciò una vita parallela a quella reale.
Quando desideravo qualcosa dall’ardua conquista, la mia immaginazione me ne
offriva un surrogato.
Fantasticavo su un futuro appagante e felice dove avevo ottenuto con sforzo ciò
che bramavo.
Una volta terminato il miraggio tornavo alla mia vita normale, rimandando a
tempi da definire l’impegno e la fatica che avrei dovuto impiegare per la realizzazione dei diversi scopi che avrei voluto raggiungere.
Fino a che non ho capito che la speranza (se non nei limiti) è per chi ama il
sesso passivo a sorpresa.
A quei tempi ero io stessa che senza rendermene conto, sognando troppo e agendo
zero, mi prostravo giuliva e fiduciosa a
90° in attesa che un cazzone alla Safarov mi penetrasse il culo con violenza.
Così ora mi ritrovo ad impiegare il triplo delle forze per realizzare quei
sogni ancora non concretizzati.
Questo mi ha portato nel corso degli ultimi anni a scacciare qualsiasi pensiero
troppo visionario, presa dal terrore di ingannarmi nuovamente e restare
bloccata nella pura immaginazione, per poi vedere il mio ano un'altra volta violentato.
La parte sana del mio cervello arresta
con solerzia qualsiasi flusso di pensiero non contenga il concetto di prassi, permettendomi
di sperare quanto basta e nei giusti modi.
Insomma coglioni, la morale della storia è che se credete ci sia un complotto
cosmico contro di voi tale da impossibilitare il soddisfacimento dei vostri
desideri, cambiate rotta di pensiero perché mi gioco le palle turgide del mio
fidanzato che siete voi stessi a remare con un braccio in avanti e con l’altro
indietro e a non metterci la dovuta fatica.
Ora con permesso, mi è venuta voglia di giocare a “trova le dieci differenze”
con i vostri post natalizi.
Grazie, buon anno anche a te!
RispondiEliminaMentre leggevo il post pensavo "hei questa è la tipa che fa per me. Ma forse sono io che dovrei smettere d'innamorarmi dieci volte al giorno. Ma forse col cazzo che è amore, forse è solo che ha parlato di penetrazione anale e mi sono messo in testa chissàccheccosa, forse..." poi ho letto che hai il ragazzo e mi sono cadute le palle.
RispondiEliminaPorca troia questo è un cazzo di complotto cosmico contro di me.
La cara, vecchia penetrazione anale. Quanti ricordi.
RispondiEliminaHo sedotto così il mio fidanzato. Al primo appuntamento mi sono presentata con uno strap-on al posto delle mutande e da allora è stato mio.