15 aprile 2011

Demistificazioni

Salve adorabili coglioni che mi seguite con la stessa frequenza con cui uno stitico riesce a cacare a spruzzo, oggi riflettevo su una cosa.
Pensandoci bene però, non credo vi interessi leggere delle indicibili quantità di muco che il mio fidanzato è in grado di espellere in unico, intenso starnuto; perciò, volendo venirvi incontro (o forse no), dirigerò questo post verso altre tematiche.

Navigando nella rete ho notato che un più che modesto numero di bipedi dal cervello in cancrena, ha una certa propensione nel mettere in mostra la propria improbabile cultura personale discorrendo, consigliando o semplicemente citando testi filosofici letti nel corso della loro squallida esistenza.
Non so voi, ma questa cosa spesso mi fa sorridere.
Lasciate che io mi spieghi meglio, culoni emorroidati.
Il più delle volte si tratta di capre convinte di possedere tutte le carte in regola per entrare a far parte di un moderno circolo degli Scipioni, unicamente perché si è riusciti a terminare l'opera più fessa del pensatore (spesso) più inculato.
Ma ancor prima di questo, c'è un altro motivo che sollazza amaramente il mio spirito.
Ritengo che comprendere la filosofia abbia poco a che vedere con lo sterile apprendimento di tale materia.
Nell'arco di questi ultimi anni ho conosciuto tanthmm...poche persone in grado di disquisire adeguatamente su che cazzo avesse voluto dire quel porcone di Husserl nelle sue "Meditazioni Cartesiane", o sul perché Pascal fosse coglione al 50% o ancora su che cosa avesse detto quel vecchio canuto di Socrate al di là delle solite "puttanate" che tutti conoscono.
E tra queste, non tutte a mio parere erano effettivamente consapevoli di quello su cui argomentavano.
Comprendere un testo non significa solamente ragionarci su magari con la stessa proprietà di linguaggio di un fottuto enciclopedista, ma significa innanzitutto essere in grado di coglierne il senso profondo, traendone degli insegnamenti da applicare nella nostra costretta esistenza.
Detto questo, quindi, potete anche recitarmi per intero la "Critica della Ragion Pura" di Kant a suon di rutti, ma fin quando non riuscite a rapportare quello che leggete alla realtà concreta, miei cari piselloni mosci, non posso far a meno di dirvi che secondo me di filosofia voi non capite un emerito cazzo.

3 commenti:

  1. effettivamente hai ragione. ma è anche vero che se io riuscissi a recitare la critica della ragion pura a suon di rutti farei i miliardi, e chissenefotte del significato.

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  2. Spacco i culi in filosofia ecco perché non ne parlo mai!

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  3. quellosbagliato: Come cazzo ho fatto a non pensarci prima! Corro ad esercitarmi.

    Mesic: Vivissimi complimenti.

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